
Tecniche di stampa: tampografia
La tampografia è una tecnica di stampa versatile e ampiamente utilizzata per personalizzare e rendere unici i gadget pubblicitari. Questa metodologia consente di trasferire immagini e testi su superfici irregolari, curve o difficili da raggiungere con altre tecniche di stampa. In questo articolo, spiegheremo come funziona la tampografia, quali sono i suoi vantaggi e quali gli utilizzi principali.
Che cos'è e in cosa consiste la tampografia
Abbiamo detto che la stampa tampografica, detta anche “a tampone” (in inglese: “pad printing”), è un processo che implica il trasferimento di un immagine su una superficie; ovviamente ciò che viene trasferito è l’inchiostro e, tale passaggio avviene grazie all’uso di un cliché (una matrice metallica incisa) e di un tampone in silicone.
La tampografia, quindi, inizia sempre con una fase di pre-stampa che consiste nella preparazione del cliché, che viene inciso con la forma da realizzare e creazione del tampone (detto “impianto stampa”). Successivamente, il cliché viene ricoperto di inchiostro e poi pulito, lasciando la tinta solo in corrispondenza delle aree incise da stampare. Successivamente, un tampone in silicone preleva dalla matrice il colore e lo trasferisce sull'oggetto da stampare; esso è fatto in modo da non trattenere l’inchiostro, per cui rimane pulito dopo ogni fase di lavoro e può essere utilizzato nuovamente su altri cliché.
Dalla stampa monocolore a quella multicolore
Se alle origini, la tampografia era concepita come procedura adatta ad un solo colore, oggi, in base alla macchina che viene utilizzata è possibile stampare anche a due o più colori. Si tratta, infatti, di una delle tecniche di stampa più usate per realizzare stampe multicolori, anche se, per quelle a quattro colori viene preferita la quadricromia cmyk.
Macchine tampografiche: quante tipologie esistono e come funzionano
Le macchine tampografiche sono disponibili in diverse configurazioni, da quelle manuali a quelle automatiche, e possono variare notevolmente in termini di dimensioni e portata di stampa. Indipendentemente dal tipo di macchina, il principio di funzionamento rimane lo stesso, ma si deve fare una distinzione tra quelle:
- senza basamento;
- con basamento.
Le prime possono essere appoggiate comodamente su un tavolo, sono più economiche e adatte per oggetti di piccole dimensioni come le penne personalizzate, 100 o 250 mm, fino a un max di 700 mm circa. Di solito, possono imprimere sulla superficie finale un solo colore.
Le seconde, sono più ingombranti e sono ideali per applicazioni industriali che comportano enormi quantità, anche a più colori e su oggetti di grandi dimensioni.
Le macchine tampografiche a più colori possono essere a loro volta:
- con base traslante;
- con tampone traslante.
Nelle macchine per tampografia con base traslante, i tamponi rimangono fermi mentre il piano che sostiene l’oggetto da stampare si muove per posizionarsi correttamente sotto di essi.
Quelle con tampone traslante, invece, sono quelle più precise, perché la base che sostiene il prodotto resta immobile e sono i tamponi a muoversi sopra l’oggetto, applicando in più fasi il primo colore, poi il secondo e così via.
Prodotti ideali per la stampa tampografica
La tampografia è adatta a medie e alte tirature ed ha un’ottima resa su superfici piane e curve, per questo è particolarmente diffusa nei settori industriali per la personalizzazione di:
- packaging di prodotti da bagno o di cosmetica;
- montature di occhiali;
- prodotti tecnologici o elettronici (cuffie, soundbars, microonde, frullatori, ecc…);
- giocattoli;
- componenti industriali;
- articoli sportivi (racchette, palline, borsoni, ecc…).
Inoltre, risulta molto apprezzata anche per la realizzazione di gadget aziendali personalizzati, perché consente di stampare in alta qualità, su superfici di forme e materiali diversi come plastica, metallo, legno, vetro e ceramica.
Tra i gadget personalizzati che vengono stampati con questa metodologia di stampa vi sono:
